Oggi ci circondano, tantissime immagini, realizzate con molteplici strumenti, macchine fotografiche elaborate, semplici, usa e getta, telefoni cellulari e tanto altro. Come le consideriamo, come le giudichiamo o le critichiamo? Non è importante il mezzo ma la finalità e il risultato.
Ogni volta che si ammira una foto si sente dire:
CHE BELLA FOTO!
Ma cosa si vuole dire, veramente, con questa affermazione?
E’ corretta?
Quali sono i parametri che utilizziamo per valutare tale immagine?
Cosa c’è o non c’è di particolare in quella foto?
Soprattutto chi siamo noi, un fotografo professionista, un fotoamatore (a qualsiasi livello) o un semplice amante delle arti figurative, che cultura fotografica abbiamo per dare un giudizio più consono e preciso?
Forse è più preciso dire “Che Buona Foto” bello può essere il soggetto, una modella,un paesaggio,un tramonto e così via, ma non la foto nel suo insieme.
La fotografia deve raccontare, anche se il soggetto ripreso non è inteso come Bello,le foto di Mafia di Letizia Battaglia, le immagini di guerra, dallo sbarco in Normandia al Vietnam alle vicende contemporanee ne sono un esempio.
Andiamo ad indagare le modalità di valutazione, che sono personali e molteplici, soffermandoci su di esse con una maggiore attenzione per capire se il giudizio dato è corretto o meno.
Individuando nella fotografia, come opera d’ingegno, la forma d'arte piú importante del ventunesimo secolo, molti artisti la usano come documento di performance o azioni quotidiane, mentre altri inventano scene e narrazioni per raccontare storie immaginarie. mentre ci offrono sia dettagli pubblici che
privati. La fotografia è un mezzo per creare storie, mentre è anche depositaria di valori personali, sociali e culturali.
Iniziamo da un domanda: Che cos'è una fotografia?
Non è così semplice da definire perché tanti sono i concetti che si inseriscono nella sua costruzione, ed essendo non soltanto un risultato di situazioni meccaniche di riprese attraverso un obiettivo, ma anche il volere comporre e soprattutto comunicare un pensiero, un messaggio, qualunque soggetto che è presente in una immagine resta un oggetto sterile se non viene interpretato, se non viene letto attraverso quella forma di reciproca comprensione che è il linguaggio fotografico.
Il Linguaggio è il mezzo per comunicare che ci accompagna dall'inizio della nostra civiltà e della nostra cultura. Con esso ritengo ci siano importanti qualità che vanno individuate in una buona fotografia ed è la loro sintesi a produrre l’immagine corretta.
La Composizione:
Nella composizione troviamo vari controlli da effettuare:
Nitidezza dell’immagine e l’esposizione, ed a questo pensa in genere la macchina senza la quale non ci può essere un modo di rappresentazione corretto.
Inquadratura: ciò che entra nel rettangolo del fotogramma: guardando nel mirino il fotografo decide quanto può e deve far parte dell’immagine e si rende conto di come i vari elementi agiscono uno rispetto all’altro: dipende dalla distanza tra fotocamera e soggetto e dalla focale dell’obiettivo. Disposizione e rapporti reciproci delle forme, linee e colori nell’immagine; posizione del soggetto e degli altri elementi.
Prospettiva: dipende dalla distanza tra soggetto e fotocamera e dall angolo di ripresa per cui cambia allontanandosi o avvicinandosi al soggetto, spostandosi verso destra o verso sinistra, tenendo la fotocamera all altezza degli occhi, più alta o più bassa. Illuminazione: qualità della luce (laterale, diffusa, controluce) e disposizione dei vari elementi chiari, scuri dei colori.
Azione: fermo / in movimento.
La tecnica è facile perché ben definita, oggettiva, si può apprendere facilmente; tutti possono ottenere fotografie tecnicamente perfette. (le regole della composizione)
Ma anche rispettando queste regole basilari le immagini prodotte ci possono lasciare indifferenti.
La composizione è soggettiva, implica sensibilità e gusto; è il risultato della cultura fotografica (linguaggio fotografico) personale e i fattori che la determinano sono in gran parte soggettivi e ciò che piace a una persona può lasciare indifferente un altra. La composizione ha che fare col modo di pensare del fotografo, inizia nel momento in cui si decide di scattare una fotografia; ed è il fotografo, normalmente, che sa cosa vuole comunicare.
La composizione è quindi un concetto,principale e personale; non ci saranno mai due fotografi che lavorano allo stesso modo.
Ma non soltanto questi arrivano a caratterizzare la fotografia ed a renderla leggibile all’osservatore servono anche:
la forma, senza la quale il contenuto resta scomposto;
il contenuto, (linguaggio fotografico) cioè il racconto che l'immagine svolge.
Ed altre componenti(intenzioni)contribuiscono al risultato:
l'autore, l'opera stessa, e l’osservatore dell’opera fotografica.
“L'autore"
è intimamente collegata all'autore stesso ed al significato che vuole assegnarle in quell’istante, perciò non facilmente spiegabile in modo generico perché soggettiva.
“L’opera".
Vale a dire che la fotografia a volte può essere autonoma ed avere dei significati che non sono quelli che l'autore desiderava, ma vengono a delinearsi automaticamente proprio perché quell’immagine è stata realizzata in "quel determinato momento", in "quel determinato ambiente" e così via. L'opera assume dunque un proprio carattere al quale l'autore ha contribuito solo in modo marginale e fortuito.
“L’osservatore".
Questa non è marginale, anzi direi forse la più importante fra tutte le componenti con cui ci si avvicina alla lettura della fotografia, ed la ritengo la principale. L’osservatore davanti a una fotografia, al di là della sua cultura fotografica ma seguendo il suo istinto e sensibilità, darà una particolare lettura dei contenuti compositivi. La lettura non sempre avviene contemporaneamente alla visione della foto stessa ma anche dal ricordo di immagini tratte dalla memoria che in occasioni passate gli sono capitate davanti. Memoria visiva inconscia.
Quando esistono questi punti di riferimento si può dire che la fotografia ha una sua leggibilità. E’UNA BUONA FOTO
Forse dell’immagine fotografia ci può interessare anche, sotto altri diversi aspetti, sia varie filosofie sia quello che noti autori e scrittori hanno affermato nei loro scritti, sia il modo in cui la descrivono e interpretano. Sicuramente la loro opinione contribuisce a formarci una sorta di influenza che tende a condizionare, in maniera inconsapevole, il nostro vedere.
Prendere sul serio la fotografia significa anche riflettere sul suo ruolo.
stefano marcovaldi
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